Recensione Shimano Curado K

Curado è sicuramente uno dei nomi più storici per i mulinelli da baitcasting di Shimano. Questo mulinello ha saputo ritagliarsi una nutrita schiera di estimatori negli annim aggiornamento dopo aggiornamento.

Quando parliamo di Curado stiamo parlando di mulinelli di fascia media dalle ottime prestazioni. Sono i classici mulinelli pensati per qui pescatori che macinano tanta acqua e che sono alla ricerca di attrezzature affidabili e dalle buone performance.

Durante l’ICAST 2018 è stato presentato il nuovissimo Curado DC che va ad aggiungere il Digital Control di Shimano in quello che è il modello più venduto dell’azienda giapponese. Tuttavia già dallo scorso anno la famiglia Curado si è arricchita del nuovissimo Curado K, mulinello che ho avuto il piacere di usare in questi ultimi mesi.

Il primo sguardo sullo Shimano Curado K

Shimano Curado K

Negli anni i mulinelli della serie Curado hanno vestito diversi colori, tuttavia il colore che tutti ricordano è sicuramente il verde scuro, il colore della serie che storicamente ha reso il Curado famoso in tutto il mondo.

Il nuovo Curado K strizza l’occhio a quegli storici modelli inserendo alcuni particolari metallici in verde oliva molto scuro, come la bobina e il “tappo” del freno meccanico, un piccolo omaggio molto eleganti ai modelli più rappresentativi della storia del Curado di Shimano.

Il corpo del mulinello invece è caratterizzato da una colorazione grigio opaca molto accattivante e che i dona un look decisamente più rude sposandosi alla perfezione con gli altri particolari metallici.

Shimano Curado K

Shimano Curado K nel dettaglio

La nuova serie K del Curado è caratterizzata da tre diversi modelli che differiscono per il rapporto di recupero:

  • Il Curado CU201K base con rapporto di recupero 6.2:1
  • Il Curado CU201HGK con rapporto di recupero 7.4:1
  • Il Curado CU201XGK con rapporto di recupero 8.5:1

Rispetto alla generazione precedente, nonostante lo styling e le forme siano molto simili, il corpo del nuovo Curado K risulta notevolmente più compatto. Merito del Hagane Body che riduce del 10% le dimensioni rispetto al precedente Curado I.
Una percentuale che potrebbe sembrare ridicola ma che una volta tenuto in mano il Curado K si sente tutta!

Oramai ho il Curado K da un paio di mesi. Personalmente ho optato per la versione CU201HGK da abbinare alla “canna da cover” per estirpare i pescioni dalle cover più intricate (la cara vecchia Legend Tournament Big Jig di St.Croix).

Ma ho avuto anche la possibilità di usare il più lento della serie (il CU201K) sulla combo di un amico che lo utilizza abitualmente per pescare con swimbait di dimensioni non troppo esagerate.

Shimano Curado K

Shimano Curado K: un mulinello leggero ma molto solido

Come ho detto prima, una volta montato sulla canna si ha subito la sensazione di una palmabilità decisamente confortevole, nonostante si capisca subito di avere in mano un attrezzo decisamente robusto. Questo perchè l’Hagane Body oltre ad averne ridotto le dimensioni ha ridotto anche il peso del mulinello.

Merito anche della nuova manovella in CI4+ che “ammortizza” la sensazione di squilibrio a sinistra data da tutta la meccanica spostata su quel lato. Sensazione che conoscono bene gli utilizzatori del nuovo Shimano Tranx, che in molti identificano come il fratello maggiore (per le grosse esche o per la pesca in mare) del Curado K visto che i due mulinelli condividono folte forme e alcune tecnologie.

Il sistema frenante del nuovo Curado K

Anche il freno centrifugo del Curado K è migliorato rispetto alle versioni precedenti, merito del sistema SVS Infinity di Shimano, lo stesso montato sugli Aldebaran di fascia più alta.

Questo sistema offre sia freni regolabili internamente, attraverso i classici 4 pin, che una più ampia gamma di microregolazioni con la rotellina esterna. La ampia gamma di regolazioni consente ai pescatori di settare al meglio il mulinello a seconda del peso e del tipo di esche che stanno lanciando.

Sistema frenante Shimano Curado K

Il Micromodule del Curado K

L’altro grande aggiornamento che i tecnici Shimano hanno inserito in questa nuova serie K è il Micromodule, una tecnologia che fino ad oggi è stata appannaggio dei mulinelli di fascia più alta.

Il Micromodule non è altro che l’utilizzo di ingranaggi più grandi ma caratterizzati da denti più piccoli e sottili, questo si traduce in un migliore trasferimento di potenza, ma non solo!
Infatti l’aumento dei denti va a creare più punti di contatto tra gli ingranaggi e a migliorane sensibilmente la fluidità.

Shimano Curado K: Un mulinello per il Bass Fishing ma non solo

Come da tradizione la serie Curado di Shimano è votata alla pesca del Black Bass, tuttavia questo nuovo Curado K strizza l’occhio anche alla pesca di altri predatori.

Vista la taglia 200 si trova a suo agio anche nella pesca medio/leggera del Luccio inoltre, nonostante non sia un mulinello specifico per la pesca Salt Water, grazie all’utilizzo di cuscinetti schermati contro la corrosione può essere utilizzate per la pesche in mare!

Shimano Curado K

In conclusione

Il nuovo Curado 201K sembra un degno successore della serie Curado di Shimano, e personalmente penso che sia il Curado più bello prodotto fino ad oggi (attendo con ansia di vedere il nuovo Curado DC ma per utilizzi più leggeri).

Il nuovo Curado K sembra più elegante, più cattivo e sicuramente più performante rispetto alle versioni precedenti.
Storicamente le generazioni di pescatori si sono rivolte alla serie Curado quando erano alla ricerca di un “mulo da lavoro” capace di accompagnare i pescatori più “rudi” giorno dopo giorno, pescata dopo pescata.

Con la nuova serie K sembra proprio che Shimano abbia appena alzato l’asticella, andando a realizzare il nuovo punto di riferimento per i mulinelli di fascia media!

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