Il blog della pesca

L’autunno è periodo di perca molto affamati!

Chi mi conosce sa benissimo che sono un grande amante dell’autunno: In questa stagione il black bass inizia lentamente a prepararsi alla lunga pausa invernale ed è veramente possibile andar a pesca con tutte quelle esche di reazione che ci piacciono tanto ma che spesso nei nostri bei laghi possiamo sfruttare poco. Come ad esempio crankbait, jerkbait, spinnerbait (o anche le sempre poco usate chatterbait).

Ma l’autunno non è solo sinonimo di bass fishing di reazione o di inizio della stagione della Trout Area, altra pesca che negli ultimi anni mi sta veramente appassionando soprattutto sul piano agonistico. L’autunno è anche il periodo dei perca che iniziano a stazionare vicino alle rive dei nostri laghi e che si possono catturare agevolmente anche pescando a spinning da riva.

Di solito il lucioperca (o perca, o sandra) non è mai stato al centro dei miei pensieri autunnali, ma da quando mi sono trasferito nei pressi del lago di Como ho cominciato a guardarlo con occhio differente.

Il lucioperca, un predatore che ho sempre un po’ snobbato

Non fraintendetemi, non è che abbia mai pensato che i perca siano predatori di poco conto come mi era capitato di fare (sbagliandomi) con l’aspio. Solo che avendo abitato per anni a Milano, i perca che mi era capitato di incontrare erano per lo più quelli che era possibile insidiare facendo street fishing nei navigli con esche, fili e canne da pesca da light o addirittura ultra light spinning.

Però devo ammetterlo… i perca li ho sempre snobbati alla grande!

Mi è capitato in un paio di occasioni di attaccare qualche bel perca anche abbastanza grossino cercando di pescare i black bass, ma non mi hanno mai dato troppe emozioni.

Diciamocelo, non è che il perca sia il predatore più combattivo delle nostre acque eh!

Poi però negli ultimi mesi ho conosciuto diversi pescatori che bazzicano il lago di Como, sia nel ramo comasco che in quello lecchese. Come ad esempio Matteo, un giovane pescatore della zona con la fissa per i perca e per i Black Minnow di Fiiish che continuava da mesi a ripetermi che dovevamo andare a perca insieme, perchè non avevo ancora provato cosa voleva dire pescarli veramente!

La mia prima uscita a perca con Matteo

Una delle cose che Matteo ha contionuato a ripetermi per tutta l’estate è che dovevamo aspettare che arrivasse un po’ di freddo. In effetti settembre è stato un mese molto caldo, e il vero freddo è arrivato solamente nelle ultime settimane. Ma nonostante non ci fossero le condizioni ideali, siamo voluti andare ugualmente.

Purtroppo (o per fortuna a seconda dei punti di vista), negli ultimi mesi sto veramente lavorando tantissimo, avere un negozio di pesca online è un lavoro che ti tiene veramente impegnato 24 ore su 24 e 7 giorni su 7… e la cosa mi piace un casino, ma è anche vero che spesso passo più tempo a sistemare esche in magazzino che a lanciarle per laghi e fiumi!

Comunque, per farla breve, alla fine siamo riusciti a trovare una serata che andasse bene ad entrambi e siamo andati dalle parti di Lecco a cercare qualche bel perca!

Io mi sono presentato con una Favorite Blue Bird, una normale canna da light spinning che usavo per pescare a testina quando andavo in naviglio e ho portato anche una scatoletta di gomme e teste piombate di varie misure, comunque niente di esageratamente grosso.

Matteo invece si è presentato con una St.Croix Avid Inshore con potenza di lancio da 1-1/2 oz, mulinello taglia 3000 e treccia da 20 lb e come esca… un Fiiish Black Minnow 120!

Personalmente ho usato diverse volte il black minnow 120, ma sempre pescando lucci, black bass oppure le grosse trote marmorate di fondo valle (quelle poche volte che riesco a dedicarmici), ma non mi sarei mai immaginato di vederlo usare a perca! Eppure mi sono dovuto ricredere…

C’è da dire che Matteo conosce molto bene queste acque e sa bene dove lanciare, però mai avrei pensato di vedere un perca attaccare un black minnow 120. Si, mi è capitato diverse volte di vederli attaccare su grossi jig o grosse swimbait in periodo di frega, quando il perca raggiunge l’apice della sua aggressività… ma qui siamo ben lontani dalla frega!

Ho tenuto sott’occhio Matteo e come pesca per cercare di capire se ci fosse qualche trucco da rubare: lui non ha fatto altro che andare su e giù per la sponda guardando di tanto in tanto l’acqua con la torcia, come se stesse cercando un segno della presenza di un perca. Una volta trovato quello che stava cercando si ferma e lancia.

Da quello che ho visto, Matteo si concentra spesso sul sondare con cura scalini e erbai. Lascia affondare il suo Black Minnow 120, armato con testa shore da 12gr o addirittura con testa da 25gr in caso di acqua molto profonda o di vento e onde, e lo recupera facendogli fare dei salti neanche troppo discreti!

Insomma… a perca lui fa esattamente il contrario rispetto a quello che io avrei fatto!

Li per li ho pensato che mi stesse prendendo in giro… ma poi mi ha letteralmente stampato in faccia un paio di perca che mi hanno lasciato senza parole!

La mia canna non poteva certamente gestire un black minnow di quelle dimensioni, ma uno di taglia più piccola si! Così ho montato un black minnow 90 colore rose, mi sono sistemato la torcia in testa e ho cominciato anche io a sondare uno scalino.

Ad un certo punto, mentre stavamo pescando vicino a delle imbarcazioni attraccate a riva, ho visto un movimento sospetto sopra un erbaio poco profondo. Ho puntato la torcia e ho visto chiaramente la sagoma di un pesce muoversi lentamente.

Gli ho lanciato più avanti avvicinandogli la mia esca a piccoli saltelli. Quando gli sono arrivato davanti al muso l’ho visto chiaramente attaccare al mia esca, ma quando ho ferrato si è riuscito a liberare senza problemi. Ferrare a vista è una di quelle cose che spesso ti porta a fare errori.

Il perca si è allontanato, ma non mi sono perso d’animo e ho continuato a lanciare in quella direzione. Al terzo lancio, senza che lo avessi visto, il perca a riattaccato la mia esca e questa volta sono riuscito ad allamarlo!

Nella pesca è proprio vero che non si smette mai di imparare!

Devo ringraziare Matteo per avermi fatto rivalutare la pesca di questi pesci e soprattutto per avermi mostrato il suo approccio alla pesca del lucioperca tutt’altro che finesse! Sicuramente un’esperienza da rifare in queste fredde serate invernali! Un modo come un altro per riuscire a pescare in acque libere anche nel periodo dell’anno più difficile!

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