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Pesca alla trota in torrente: alcune situazioni che potreste trovare

Nello scorso articolo abbiamo visto alcuni dei possibili scenari che incontreremo nelle nostre battute di pesca alla trota in torrente, i modi di affrontarli sono quelli che io ritengo siano più redditizzi e che ho sempre adottato durante le mie battute di pesca. Logicamente ogni pescatore ha il proprio pensiero su come affrontare il corso d’acqua che gli si presenta davanti e non voglo assolutamente far prevalere i miei pensieri.

Quindi ogni volta che andremo a pescare trote in torrente, dovremo cercare di “leggere” l’acqua per cercare di capire dove possono stazionare le trote, valutare quale canna da pesca e quale montatura usare e come comportarsi sulle rive, io vi ho dato alcuni consigli su come dedicarsi alla pesca della trota in torrente, poi sta ad ognuno di Voi prendere la decisione finale.

Cose che mi sono capitanto pescando trote in torrente

Ora per finire vorrei raccontare qualche situazione a me capitata sia in gara che nelle pescate “libere” da impegni agonistici come ad esempio quando, andando a pescare sul torrente Orco durante il viaggio, vidi un piccolo canaletto che costeggiava il fiume nel fondovalle e decisi di fermarmi a guardare. Con mio stupore vidi che sul fondale del canaletto profondo circa 50 cm stazionavano 5 o 6 trote ad una distanza di qualche metro l’una dall’altra. Provai con la teleregolabile aperta a 4 metri ed una corona che avevo preparato per l’Orco ma non diede alcun risultato se non quello di infastidire le trote che accennavano ad una fuga per poi ritornare al loro posto dopo qualche minuto.Riprovai accorciando la corona e allungando il finale ma niente da fare, non ne volevano sapere. Allora aprii la bolognese che avevo nella sacca e che era montata con un galleggiante di 3 grammi e provai a fare la passata. Mi accorsi che nel recuperare a fine passata le trote accennavano a correre dietro all’esca quindi allungai il finale fino a una cinquantina di centimetri e lasciai andare in corrente facendo delle piccole trattenute quando mi avvicinavo alla trota. Così facendo riuscii a catturarne 3 nel giro di una ventina di minuti che rilasciai nel torrente Orco con mia grande soddisfazione.

La finale del Campionato Italiano di pesca alla trota in torrente ARCIPESCA sul fiume Sesia

Un’altra situazione strana e che non mi era mai capitata l’ho trovata durante la finale del Campionato Italiano di pesca alla trota ARCIPESCA sul fiume Sesia dove, dopo le battute iniziali in cui bene o male tutti catturarono una decina di trote, ad un certo punto sparirono tutte le trote. Ricordo bene che mi fermai minuti ad ossevare bene dove potessero essersi cacciate le trote e così vidi un paio di movimenti sulla riva opposta che non avrei mai potuto raggiungere con la teleregolabile: In quel punto il Sesia era largo una cinquantina di metri.

Rimasi li a guardare quelle trote irraggiungibili fino a quando non vidi un concorrente aprire una canna da laghetto da bombarda montata con un finale di circa metro e lanciare sulla riva opposta e catturare al primo lancio. Decisi di provarci anche io e prima che riuscissi ad aprire la canna quel concorrente ne prese altre 2. Avevano attraversato tutte il fiume e si erano posizionate dove nessuno le infastidiva.

Al primo lancio la sbaglio, impreco in cinese e recupero velocemente, rilancio e dopo un paio di secondi eccola! La recupero e rilancio ancora, ne riesco a prendere altre 5 nell’ultima mezz’ora e a garantirmi un terzo di settore che aggiunto al quarto della gara del sabato pomeriggio mi permette di entrare in classifica al settimo posto finale su 40 concorrenti.

Una gara di pesca alla trota sul torrente Margorabbia

Un’altra situazione “strana” mi è capitata sempre in gara sul torrente Margorabbia in un settore con acqua bassa e pochi sassi. Le trote, per la prima ora di gara, stazionavano a centro torrente, su un lungo raschio di piccoli sassi e sabbia e ad un certo punto finirono bene o male tutte nel portapesci dei concorrenti.

Per almeno un’ora non diedero piu notizia di loro fino a quando ho avuto la brillante idea di montare una biglia di vetro di 5 grammi ed un finale di circa 1 metro sulla teleregolabile di 13 metri. Appoggiando la montatura delicatamente sulla riva opposta in corrispondenza di una piccola buca profonda mezzo metro e lunga una ventina di metri, facendo rotolare la biglia di vetro in corrente e trattenendola leggermente riuscii a catturare 4 pesci prima che gli altri concorrenti se ne accorgessero e mi copiassero. A quel punto finì la festa, ma grazie a quelle 4 trote riuscii a fare terzo di settore e a vincere la mia prima medaglia in una gara in torrente.

Ancora pesca alla trota in torrente sul Sesia

Altra situazione particola è quella che mi è capitata pescando sul Sesia nei pressi di un orrido (a Balmuccia) dove ci passava il fiume in modo abbastanza violento facendo molta schiuma tra i sassoni e degli strani rigiri d’acqua.

Sinceramente non avevo molta fiducia a pescare in quel punto perchè pensavo che per una trota fosse molto difficile stazionare in quelle turbolenze e quasi controvoglia montai un pallettone da 15 grammi ed un finale di una cinquantina di centimetri sulla teleregolabile di 10 metri. Provai a calare l’esca all’inizio della schiuma e dei rigiri d’acqua ma vidi che il pallettone non riusciva a tenere il fondo allora recuperai e al suo posto montai un piombo a pera di quelli che si usano per pescare a fondo e riprovai.

Dopo un paio di passate a vuoto sentii una botta pazzesca e ferrai ma niente, rilanciai nello stesso punto e sentii un altro attacco violento ma anche questa volta niente. Riprovai ancora e al terzo tentativo sentii la tocca e lasciai libero di scorrere il piombo, così facendo sentii atre due tocche un paio di metri più in la. Ferrai e l’agganciai, dopo circa 5 minuti di tira e molla, riuscii a salpare quello che si rivelò essere un salmerino di una cinquantina di centimetri. Lo slamai e lo rilasciai, chiusi la canna e me ne ritornai tutto contento verso la macchina.

Pesca alla trota in torrente, di nuovo sul Sesia

L’ultima e più bella secondo me, anche se non mi ha fruttato la cattura vera e propria, è quella che mi è capitata sempre pescando sul Sesia nei pressi di Varallo Sesia. Ero li con un mio amico ed avevamo catturato un paio di belle fario ciascuno. Ad un certo punto decisi di provare a pescare da sopra un salto d’acqua alto circa 1 metro.

Salito sullo sbarramento decisi di pescare dove scende più acqua, proprio sotto al salto. Presi subito una bella fario e al secondo tentativo ne ferrai una seconda più piccola, appena in misura. Mentre stavo per salparla vidi da sotto la schiuma qualcosa di veramente grande muoversi avventandosi sulla fariotta, ingoiandola completamente. Era un’emorme marmorata da me stimata almeno 80/90 cm.

Mi domandai come cavolo avrei potuto tirarla su, chiamai il mio amico che era una ventina di metri a valle dello sbarramento e aveva con se un guadino. Il tempo di arrivare da me e di vedere anche lui quella fantastica bestia che mi si era attaccata, che la signora marmorata decide di mollare la fario e di sparire da qualche parte.

Recuperai la povera fariotta proprio nel momento dell’arrivo del guardiapesca che mi disse di tenerla anche se non era in misura perchè era tutta lacerata sui fianchi e sarebbe comunque morta e mi spiegò che oltre a quella che avevo attaccato c’erano altre marmorate che, a causa della poca acqua, non riuscivano a risalire lo sbarramento e che avrebbero vietato la pesca in quel tratto per salvaguardare i pesci.

Una raccomandazione per quelli che vorranno dedicarsi alla pesca della trota in torrente

catch and release

Con questo ultimo breve racconto concludo il mio lavoro riguardo la pesca della trota in torrente con una piccola raccomandazione a chi vuole provare le stesse mie emozioni vissute con la pesca in montagna:

Ricordate per prima cosa di avere sempre il massimo rispetto per la montagna e di affrontare i torrenti con la massima cautela.

Lasciate sempre detto a qualcuno a casa il luogo esatto dove vi recherete a pescare! La pesca in torrente è bella, ma a volte può essere anche molto pericolosa, quindi state attenti.

Inoltre divulgate più possibile la pratica del Catch and Release, nessuno vi obbliga a trattenere il pesce in zone di pesca libera, e anche se nessuno vi obbliga a rilasciarlo, starà al vostro buon senso decidere!

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