Il blog della pesca

ASD Predators Anglers e il No Kill al luccio sul Lago di Piediluco

Recentemente sui social network ha cominciato a girare una iniziativa per la tutela del luccio in Umbria promossa da ASD Predators Anglers.  Incuriositi dalla faccenda e, come sempre desiderosi di dare il nostro appoggio mediatico a questo tipo di progetti, abbiamo contattato uno dei responsabile per un’intervista.

Ciao Mirko, prima di parlare a pieno del progetto spiagaci bene chi è ASD Predators Anglers, come è nata e di cosa si occupa!

La Predators Anglers è una società sportiva dilettantistica senza scopo di lucro affiliata alla FIPSAS nata agli inizi di quest’anno da un gruppo di amici appassionati per la pesca a spinning e a mosca.

L’idea alla base della nascita della ASD Predators Anglers è stata quella di creare un gruppo di appassionati, che in un ambiente sereno e amichevole, diano modo anche ai più giovani di interagire con i membri più esperti, dando l’opportunità ai neofiti di pescare a fianco dei veterani, imparando le varie tecniche di pesca per lo spinning ai predatori e l’arte della pesca a mosca. A tutti i componenti della Predators Anglers è garantito un ampio ventaglio di opportunità per confrontarsi sulle varie tecniche di pesca, attraverso corsi teorici-pratici di pesca a spinning e mosca includendo delle lezioni di lancio e di costruzione mosche artificiali.

Fiore all’occhiello della Predators Anglers è la gestione del lago Predators Lake, riservato ai soli soci, che potranno cimentarsi nelle suddette tecniche di pesca alla ricerca di trote, lucci e black bass. Ai soci si richiede, il rilascio del pescato con le dovute cautele (Catch & Release) ed il rispetto dell’ambiente, andando a sposare in pieno il principio del ruolo del pescatore come “sentinella ambientale” per la protezione dei laghi e dei fiumi e la tutela della fauna ittica.

Come è la situazione in Umbria per quanto riguarda la pesca ai predatori?

Nella nostra regione la situazione non è semplice, perché, benché siano presenti numerosi bacini e corsi d’acqua liberi in cui praticare la pesca sportiva, quest’ultimi risultano sempre meno attraenti, tanto da far riversare la maggiore parte dei pescatori nei laghetti di pesca sportiva oppure nelle zone a regolamento specifico.

I fattori che determinano l’impoverimento delle acque libere sono sempre gli stessi, inquinamento, eccessiva diffusione di specie alloctone, eccessivo prelievo del pescato senza il rispetto dei periodi di chiusura, dei limiti di taglia e numero e non ultimo la mancanza di controlli da parte degli enti competenti.

Negli ultimi anni le Istituzioni Umbre si sono sensibilizzate molto al tema della salvaguardia delle popolazioni ittiche autoctone, in particolar modo al luccio, al punto da predisporre dal 2011 la chiusura della pesca al luccio su tutto il territorio provinciale, consentendo solo la pesca sportiva con obbligo di rilascio immediato, usando solo esche artificiali con amo o ancoretta singola privi di ardiglione.

La Provincia di Perugia, servizio Gestione Faunistica e Protezione Ambientale, è giunta a questa “saggia” conclusione dopo aver visionato i dati raccolti su questa specie che evidenziano, la fragilità della stessa, tanto da poterla definire tra quelle più a rischio sul nostro territorio. È auspicabile che le stesse ragioni che hanno portato la Provincia di Perugia a predisporre tale regolamento, siano recepite e promosse anche nella Provincia di Terni prima che sia troppo tardi per salvare le poche popolazioni di lucci ancora presenti.

Un esempio per tutta la Regione è la gestione e salvaguardia del luccio autoctono nel Lago Trasimeno, definito come la culla della specie pura “esox flaviae” che è stata scoperta proprio dalla Dott.sa Livia Lucentini dell’Università di Perugia. Nel Trasimeno, nel Maggio di quest’anno, proprio perché giudicata una specie preziosa da tutelare, per il ruolo ecologico di regolatore delle altre specie e perché in pericolo di estinzione, grazie al centro ittiogenico del lago Trasimeno sono stati introdotti ben 182000 esemplari di luccio (esox flaviae).

E arriviamo così al vostro progetto, spiegaci la proposta di ASD Predators Anglers nel dettaglio!

Il progetto prevede l’obbligo del Catch & Release al Luccio, nel tratto del Fiume Velino compreso nella provincia di Terni e nel Lago di Piediluco.

In Umbria, il Luccio non è molto diffuso, per quanto riguarda i corsi d’acqua, la presenza del luccio è limitata al solo fiume Velino (Terni) mentre popolazioni consistenti sono invece presenti nelle acque stagnanti: lago Trasimeno (Perugia) e lago di Piediluco (Terni). Nella nostra regione, l’Umbria, se per il Lago Trasimeno la situazione sta lentamente migliorando, poiché dal 2011 esiste una regolamentazione NO KILL al Luccio in tutta la Provincia di Perugia, per il Lago di Piediluco la situazione sta decisamente peggiorando, poiché non essendoci un regolamento NO KILL e con l’assenza di controlli, troppo spesso si assiste ad una vera e propria mattanza di Lucci.

È stato dimostrato, da esperti biologi, come sia importante la presenza del Luccio per il suo ruolo di equilibratore naturale che ne fa una delle possibili soluzioni per contrastare l’espansione di altre specie invasive, il cui impatto è molto più grave in quei ecosistemi acquatici come il lago di Piediluco, dove esistono altri fattori di perturbazione causati dall’uomo, quali l’inquinamento, l’eutrofizzazione, ecc… Nella nostra relazione andremo proprio a dimostrare l’importanza del luccio nella rivalutazione ambientale del Lago di Piediluco e come la sua tutela e le periodiche immissioni possano portare notevoli benefici, sia per le condizioni ambientali che per le biocenosi acquatiche.

Tutto questo porterebbe grandi benefici per l’economia del posto, andando a creare un nuovo settore dell’economia legato al turismo ittico che vedrebbe nelle società e club di pesca sportiva i primi attori pronti ad ottimizzare la strategia di comunicazione di queste acquee e delle sue finalità, facendo una opportuna campagna di sensibilizzazione verso forme più sostenibili di pesca sportiva, attraverso una informativa precisa e diffusa sul territorio che potrà essere recepita dai frequentatori del lago e da tutti i target potenzialmente interessati.

Ovviamente, se un domani il progetto sarà approvato, allora ci sarà bisogno di controlli che dovranno essere effettuati dagli enti preposti al controllo ittico-venatorio, eventualmente appoggiati da alcuni membri della nostra Associazione e di altre, in qualità di guardie volontarie.

Un progetto molto ambizioso il vostro, avete già avuto risposte dalle amministrazioni e dagli altri attori in gioco?

È vero è un progetto ambizioso, ma non impossibile, visto che stiamo proponendo sul solo Lago di Piediluco quello che è stato imposto già dal 2011 su tutte le acquee della Provincia di Perugia.

Per quanto riguarda le risposte da parte delle amministrazioni è ancora prematuro, poiché il progetto è stato appena finito di scrivere grazie anche alla collaborazione ed il supporto di biologi di professione e ricercatori dell’Università. Siamo ad Agosto e come ben sapete è un mese in cui uffici e attività vanno a rallentatore, quindi aspetteremo Settembre per presentare ufficialmente il progetto agli enti competenti.

Sempre a Settembre inizieremo una campagna di sensibilizzazione con raccolta firme e organizzeremo un convegno in cui vorremmo che partecipassero tutte gli enti, come FIPSAS, ENAL PESCA E ARCI PESCA, oltre che i rappresentanti delle Istituzioni ed ovviamente i pescatori e tutti gli interessati. Fino ad oggi, siamo stati molto soddisfatti dell’effetto e delle risposte che abbiamo ottenuto nel mondo delle Associazioni di pescatori sportivi e dai pescatori stessi, tanto che la nostra pagina Facebook dedicata al progetto no-kill Piediluco ha ottenuto più di 800 adesioni in pochissimi giorni e prevediamo di superare i 1000 in pochissimo tempo.

Tornando alla vostra domanda, vorrei dire che il progetto veramente ambizioso è quello di unire tutti i Club ed Associazioni di pesca sportiva della nostra Regione, facendo sì che le singole voci diventino parte di un unico coro, perché uniti saremo così forti che il progetto di Piediluco potrebbe essere solo il primo dei tanti.

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