Light Rock Fishing: L’incontro con la regina

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Durante le vacanze estive ho già provato ad avvicinarmi al Light Rock Fishing ma a causa delle pessime condizioni meteo ho dovuto desistere dopo soltanto un’uscita che aveva comunque portato i suoi frutti, per questo un paio di settimane fa, ho deciso di cogliere l’opportunità di un weekend sulle coste liguri per rifarmi e insidiare i piccoli predatori marini.

La scelta dello spot ricade sul porto che durante il sopralluogo pomeridiano si è dimostrato pieno di vita e di anfratti adatti alle mie prede, ordunque la sera dopo aver preparato con cura l’attrezzatura che prevede una canna da Light Rock Fishing con una grammatura da 0 a 5 gr, un mulinello taglia mille con montato un filo dello 0.16 e la borsa contenente diverse tipologie di gomma di grandezza compresa tra 1 e 3 pollici imposto la sveglia e vado a farmi cullare tra le braccia di Morfeo.

Dopo alcune ore  la sveglia suona inesorabilmente, ben coperto da diversi strati per evitare il freddo e armato di lucina frontale arrivo sullo spot, monto una testina piombata da 2 gr e innesco un Reins Rockvib bianco da 2 pollici avendo la fortuna di vedere d’avanti a me quella che sembra una piccola mangianza infatti, la mia esca non fa in tempo ad affondare che già incanno il primo pesciotto della sessione, dopo un paio di ripartenze a causa della frizione aperta per non rischiare di rompere il filo arriva a guadino un sugarello di discrete dimensioni.

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Le catture si susseguono finche’ dopo un oretta i pesci decidono di inabissarsi e il numero di attacchi cala drasticamente arrivando a zero quando sorge il sole.

Nonostante la stanchezza decido di continuare mezzoretta e godermi la sensazione di pace, che solo un placido mare può donare, e cercare qualche predatore che si attiva durante il cambio di luce. Sperando in una cattura più interessante, monto uno shad da 3″ color rosa, lanciando la mia esca fra i frangiflutti e in uno di questi lanci mentre lascio affondare lo shad sento un peso in canna e ferro, il pesce parte e capisco che non è sicuramente ne un sugarello ne uno scorfano.

Difatti quando riesco a portarla vicino a me noto che è lei la regina del sottocosta la Spigola, già pregusto la foto con questo fantastico pesce, ma quando ormai sembra fatta il pesce con l’ultimo residuo di energie da una testata verso il fondo e si slama, non demordo e ricomincio a pescare anche se il sole ormai è alto.
Continuo per 10 minuti, decidendo di rimontare lo shad da 2 e cercando in tana i piccoli predatori e poco dopo allamo una perchia che con i suoi colori fantastici pone fine alla mia esperienza marina.
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Nonostante la mancata foto con una cattura veramente degna di nota per chi come me sporadicamente pesca al mare, questa sessione invernale di Light Rock Fishing è stata una soddisfazione grazie ai numerosi sugarelli catturati.

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