Il blog della pesca

Sequestrati altri 15 quintali di pesce pescato abusivamente

Sequestro dell'attrezzatura dei bracconieri

Continuiamo a parlare di Ferrara, che negli ultimi mesi sembra essere diventata l’epicentro italiano di tutti i problemi legati alla pesca sportiva. Tra inutili delibere per eradicare il siluro e petizioni per fermare le reti dei pescatori professionisti, molti si sono dimenticati di una delle vere piaghe che affligge le nostre acque: il bracconaggio.

Proprio lunedì scorso i pescatori sportivi, riuniti in provincia con i responsabili della famigerata delibera, hanno parlato anche del problema dei bracconiere che fanno razzie. Neanche a farlo apposta venerdì la Polizia Provinciale di Ferrara hanno multato un pescatore di professione di Canaro nel rodigino, affiancato da altri due giovani di origine rumena. Non solo pescatori dell’est quindi, ma anche italiani che iniziano ad affiancare i pescatori esteri durante le razzie ittiche.

Bracconieri pizzicati con le mani nel sacco

Al momento del controllo gli agente hanno trovato le carpe buttate dentro dei sacchi di iuta, e la maggior parte erano già morte. L’operazione è cominciata verso la mezzanotte di venerdì 23 e si è conclusa verso mezzogiorno del giorno seguente. Una pattuglia dell‘Associazione Europea Operatori Polizia (Aeop) coordinata dalla Polizia Provinciale ha visto il furgone bianco con targa rumena poco distante dal corso d’acqua e, senza farsi notare, ha poi potuto osservare che a bordo dell’imbarcazione c’erano dei pescatori intenti a recuperare del pesce rimasto intrappolato nelle reti.

Da sottolineare come oltre alla decina di sacchi ritrovati sul furgone del pescatore di mestiere rodigino, alle prime luce dell’alba siano stati rinvenuti altri sacchi, sempre contenenti carpe, nascosti lungo la sponda del canale. Il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli commenta amareggiato la questione:

Ancora una volta ringrazio volontari, colleghi e Vigili del Fuoco per l’impegno profuso nel contrasto alla devastante piaga del bracconaggio, penso sia improcrastinabile un intervento normativo della regione che offra strumenti giuridici più adeguati per contrastare questo ripetuto saccheggio del nostro prezioso patrimonio ittico

Insomma, pare proprio che prima del siluro e di delibere più o meno utili in materia di riqualificazione delle acque sia forse il caso di entrare davvero nel merito della questione bracconaggio, andando a colpire duramente coloro che si macchiano di questo reato. 3.160 euro di sanzione, e il sequestro di oltre a 150 metri di reti e una barca, ci sembra davvero poco.

Fonte:

Telestense

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