Disturbare pescatori e cacciatori potrebbe diventare presto un reato

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La notizia è una di quelle da prendere con le pinze ma pare che i senatori di Pdl, Fli, Udc e Lega Nord abbiano depositato una proposta che prevede di inserire nel codice penale l’articolo 660 bis, introducendo il reato di turbativa, di ostacolo ed impedimento agli atti di caccia e pesca.

Una notizia singolare se si pensa al delicato momento politico che sta affrontando il nostro paese, ma che certamente non potrà che far piacere ai pescatori sportivi. Da tempo infatti girano sul web video e testimonianze di azioni veramente vergognose messe in atto da sedicenti gruppi animalisti più o meno organizzati. Noi stessi del blog abbiamo avuto “l’onore” di incrociare queste persone durante una battuta di pesca.

Il nuovo reato verrebbe punito con l’arresto fino a 6 mesi o, in alternativa, con un’ammenda fino a 1.200 euro se a commetterlo è una singola persona. Se invece l’ostruzionismo è opera di più persone, allora la pena aumenta e si rischia di finire in galera per un anno, pagando una multa che può arrivare fino a 2.400 euro.

Le movtivazioni che hanno portato a questa proposta di legge

Il senatore del Pdl Valerio Carrara, primo firmatario della proposta, spiega che questo disegno di legge è stato fatto per attaccare:

chi è ideologicamente contrario, e purtroppo nel nostro Paese alcuni sedicenti animalisti-ambientalisti sono passati dalle parole alle vie di fatto, trasformando l’opposizione ideologica in atti di vero e proprio ostruzionismo, anche violenti: appostamenti di caccia dati alle fiamme o danneggiati in modo grave; gomme tagliate alle auto dei cacciatori; azioni di disturbo con sirene e campanacci sui terreni di caccia per ostacolare l’attività venatoria

I cacciatori e i pescatori pagano ogni anno una tassa di concessione statale e una regionale, ed è giusto che lo Stato assicuri loro la possibilità di esercitare l’attività, peraltro autorizzata attraverso apposite licenze. Tra l’altro per poter svolgere l’attività venatoria occorre avere particolari requisiti psico-fisici e conseguire un’abilitazione tecnica, non facile ad ottenersi, rilasciata dalle strutture pubbliche competenti.

Una proposta di legge sicuramente giusta e che non può che trovare il consenso di tutti i pescatori e cacciatori. Due settori diversi ma accoumunati da simili motivazioni e che troppo spesso vengono ingiustamente additati come “assassini” (se non peggio) e presi di mira da veri e proprio atti di vandalismo.
Non sono certamente questi i problemi della pesca sportiva nel nostro paese, ma sicuramente questo è già qualcosa che può far felice diversi di noi, e soprattutto scontentare certi gruppi pseudo-animalisti che si fanno beffe di qualsiasi legge, arrivando addirittura a pubblicare le immagini dei loro misfatti sui social network, come se ci fosse da vantarsene.

Fonte:

Armi e Tiro

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