Chiariamo una volta per tutti contro cosa va la nostra petizione

divieto

Quando abbiamo preparato la nostra petizione contro la delibera sapevamo che si sarebbe alzato un grande polverone. Lo sapevamo perchè semplicemente per la prima volta in Italia una petizione di questo stampo andava a raccogliere consensi (e dissensi) in maniera trasversale su tutti i gruppi e le associazioni di pesca.

Le polemiche, i comunicati a gran voce, i ripensamenti e chi più ne ha più ne metta sono frutto di un modo di fare comunicazione tipicamente italiano. E abbiamo deciso di fare questo comunica che vi invito a leggere integralemente con attenzione per capire bene le motivazioni della petizione!

Cosa dice la delibera 246/2014?

Riassumendo (se non siete d’accordo con questo riassunto sono pronto ad accogliere le vostre annotazioni) la delibera della provincia di Ferrara dice che:

Verrà data possibilità a 17 pescatori professionisti (questo il numero dei mestieranti che hanno aderito al progetto) di utilizzare delle reti all’interno dei canali del progetto Rete Natura 2000. La motivazione di questa delibera è il contenimento del pesce siluro, la cui presenza, insieme a inquinamento, distruzione degli ambienti, bracconaggio e mala gestione; secondo alcuni studi, sarebbe una delle cause dell’impoverimento aliuetico delle suddette acque.

La delibera dice anche che i pescatori seguiranno un corso, e potranno asportare i soli pesci siluro per rivenderli sul mercato secondo le norme vigenti in materia. Dovranno però segnalare orari e luogi in cui opereranno anticipatamente alle autorità competenti così che possano essere effettuati i dovuti controlli sul pescato.

E fino a qui credo che nessuno possa dire che quanto riassunto sia stato artefatto o inventato dico bene?

Cosa comporta tutto questo?
Ovviamente i punti deboli di questo ragionamento logico saltano subito agli occhi anche ad un bambino:

  1. Una rete non è uno strumento idoneo alla selezione. Infatti imprigiona tutto il pesce e non i soli siluri.
  2. Vengono impiegati pescatori professionisti che guadagnano dalla vendita del pescato, e la tentazione di buttare nel mucchio qualche altro pesce oltre ai soli siluri è dietro l’angolo.
  3. I controllori, che dovrebbero vigilare sul punto debole di cui sopra in Italia sono stroicamente molto poco celeri nel muoversi e nel controllare. Questo è un dato di fatto.

La trasparenza, croce e delizia di questa delibera

Siamo stati noi per primi, dalle pagine di questo blog, a chiedere a provincia e associazioni trasparenza. Trasparenza nella sua definizione più pura! Lo abbiamo già specificato più volte ma qui di seguito vi mettiamo i punti di quello che riteniamo essere trasparente e ci piacerebbe vedere pubblicato:

  1. Date, orari e luoghi delle operazioni di contenimento.
  2. Date, orari, luoghi e risultati dei controlli effettuati.
  3. Pubblicazione dei dati di reportistica che i pescatori di professione devono conseganre a fine settimana

Sarebbe anche auspicabile vedere materiale informativo sui controlli, video, immagini, magari validato da figure di rilievo slegate dalle associazioni canoniche.

Per quali motivazioni è stata fatta la petizione?

Iniziamo subito con il dire che la petizione non è a favore del pesce siluro, esattamente come non è a favore di nessun altro pesce!

La petizione però cerca di raccogliere in maniera organizzata un malumore che serpeggia, ormai da troppo tempo, tra i pescatori sportivi. TUTTI.

I pescatori sportivi, soprattutto non agonisti, lamentano una non rappresentanza all’interno delle consulte o degli organismi che legiferano e deliberano come nel caso della delibera 246/2014. Una delibera che sotto molti punti di vista è passibile di critiche per la troppa fretta nell’attuazione, per i mezzi e per i modi.

Una delle critiche che le associazioni di settore, per voce di loro rappresentanti e attivisti, scagliano al mondo dei pescatori ricreativa che polemizza su certi argomenti (che ricordiamo è un popolo trasversale ai soliti gruppi tradizionali) è proprio la non organizzazione: l’incapacità di portare sul tavolo numeri, idee e progetti. E questa petizione vuole proprio dare i numeri delle persone che non si sentono rappresentate e che non sono d’accordo con le decisioni avallate dalle associazioni. La delibera 246/2014 di Ferrara è solo l’ultimo esempio su cui possiamo riuscire a fare qualcosa subito!

Cosa NON dice la petizione?

  1. La petizione non addita i mestieranti come bracconieri.
  2. Benchè gli autori della petizione siano fedeli promotori del catch & release la petizione non vuole salvare il siluro.
  3. Nonostante gli autori della petizione sono convinti che l’eradicazione del siluro sia un’utopia, sono anche convinti che un contenimento vada fatto dove è ancora possibile ottenere risultati!
  4. La petizione non appoggia in nessun modo chi si lascia andare a volgarità e ad atti criminali come le pallottole recapitare al Sig. Forlani.

Credo che questo articolo possa fare chiarezza su ciò che la petizione è e ciò che non è! Per tutte le domande resto a vostra disposione attraverso i commenti su questo blog a cui sarò ben disposto a rispondere (e che non dovranno mai scadere nella volgarità).

Inoltre colgo l’occasione per invitare nuovamente le associazione di settore, o la provincia stessa, a contattarci per rilasciarci una intervista o un comunicato che possa chiarificare la loro posizione e quello che intendono fare e se hanno intenzione di aprire al dialogo. Noi siamo qua e diamo la nostra disponibilità a farci promotori di una qualsiasi iniziativa atta a distendere il clima e a fermare le reti così troppo avventatamente calate.

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