Into the wild

Immerso tra cascate fantastiche, pozze con acqua cristallina ed ambienti incontaminati, si va alla ricerca delle mitiche fario selvatiche, volete venire anche voi? Allora che aspettate?! Canna tra i denti and let’s go into the wild!

Cascata torrente SonnaChi ha mai detto che la pesca è un passatempo tranquillo?
Mi veniva da ridere con questa frase che mi risuonava in testa, davanti allo straordinario spettacolo di una cascata. Ricordo che al momento pensai quasi, che la mia sessione di pesca sul torrente Sonna (nella foto), fosse finita.

A un tratto, notai che i massi che formavano la parete rocciosa, non erano poi così distanti gli uni dagli altri. Rimasi a calcolare un possibile percorso per una decina di minuti circa, un ultimo ricalcolo veloce, quando esclamai a bassa voce: “Massì dai… mal che vada mi rompo il collo!”

Decisi di smontare la mia canna (in certi casi, meno ingombro si ha, e meglio è), una crossfire della daiwa da 7-28g per la precisione, e la presi tra i denti. Mi sentivo troppo emozionato all’idea di esplorare un tratto che, in teoria, non era ancora stato battuto dai pescatori.

Con molta fatica, riuscii a scalare la parete e, rimontata la canna, cominciai l’esplorazione.

Trota farioRimasi molto deluso all’inizio, perchè non vedevo pozze. Stavo giusto cominciando a pensare ad un percorso alternativo per tornare indietro, quando vidi a distanza una cascatella. Non era molto grande, ma chi pesca le trote fario sa bene che cascata=pozza, e pozza=fario.

Decisi di andare sul classico, ossia un martin giallo del 3. Cercai un posto da dove poter lanciare senza essere visto, e lanciai giusto in mezzo. Non ricordo di preciso il numero di giri di manovella che son riuscito a compiere, ricordo solo che ricevetti il primo attacco quasi immediatamente. Dopo un brevissimo combattimento, durante il quale la trota non si è arresa nemmeno un attimo, la tirai a riva.

Altra trota fario into the wildNon era molto grande, ma aveva una “grinta” che ricordo ancora. In quell’istante capii che sarei diventato un patito della pesca “into the wild” (per dirla con parole mie).

Continuai ad andare avanti per altre due ore, e le sorprese non mancarono. Alla fine, in quella sessione, ho contato una decina di trote, delle quali una, che misurava 26 cm.

Questo è stato solo il primo di una lunga serie di episodi di pesca in posti che non sono mai stati battuti, o che non vengono battuti da tempo, e vi posso assicurare che se vorrete provare anche voi quest’esperienza, non ve ne pentirete.

Ah, dimenticavo, un ultimo consiglio che mi sento di darvi: quando decidete di fare una cosa del genere, cercate di calcolare anche, come fare per tornare indietro 😉

Tanti saluti dal vostro Lanzi Stefano

3 Comments

  1. Bruno Peressi 19 Aprile 2013
  2. Thomas 25 Agosto 2018
    • Luca Raldiri 29 Agosto 2018

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