Il blog della pesca

Imparando a pescare con la Mosca – parte 1

pescatore a mosca

Era da parecchio tempo che la mosca mi ronzava per il cervello, da molto prima che cominciassi ad appassionarmi così morbosamente alla pesca. Erano ancora gli anni in cui la pesca non aveva ancora incontrato il mondo del web, e il canale Caccia e Pesca sulla tv satellitare (forse non era ancora SKY) era una novità e lo si vedeva addirittura in chiaro.

Una mattina, da piccolo (non ricordo perchè non fossi a scuola), facendo zapping, trovai quel mitico canale; rimasi affascinato dalle immagini di quei pescatori con quella strana tecnica. Per me la pesca era sempre stata quella col galleggiante, guardavo già come alieni quei pescatori che usavano gli artificiali che mi era capitato di vedere. La mosca era quindi una completa novità stravolgente.
I video erano girati in piccoli ruscelli di montagna, come quelli che scorrono nei boschi vicino alla mia casa di villeggiatura nel varesotto. Per questo motivo vidi subito nella pesca a mosca la perfetta fusione tra il mio amore per la montagna e i suoi boschi e il mio crescente interesse per la pesca.

Feci subito delle ricerche su internet. È vero, ai tempi forse la pesca non era ancora così vicina al mondo del web, ma per la mia generazione internet è sempre stata la fonte di ogni risposta. Trovai un forum dove feci un paio di domande e le risposte furono: “Cerca qualcuno che possa insegnarti nella tua zona…”
Grazie!

Insomma quello della pesca a mosca è sempre rimasto per me un pallino a cui puntare. Sapevo benissimo che non sarebbe potuta diventare la “mia” tecnica essendo molto più attratto dalla pesca a spinning. Ma mi ha sempre affascinato l’idea di una giornata di pesca passata in montagna su piccoli fiumi a pescar trote con quella tecnica così elegante. Per non parlare poi dei mitici documentari sulla pesca in Alaska e in Nuova Zelanda. Libidine…

Insomma negli ultimi tempi, vuoi perchè le uscite a bass si sono limitate per motivi stagionali, vuoi perchè non ho sempre voglia di spendere una ventina di euro per pescare le solite trote in laghetto (peraltro con scarsi risultati quest’anno, le trote sembrano disdegnare gli artificiali come non mai), ho cominciato a leggiucchiare qualcosa sulla mosca.

Una delle prime cose che ovviamente sono andato a cercare è come e con che attrezzi cominciare. E qui è arrivata una sorpresa inaspettata.
Solitamente quando ci si informa sulle più svariate attrezzature sportive una delle prime risposte che si riceve è “Non comprare nulla da Decathlon”. Invece sui forum c’era un sacco di gente anche esperti della pesca a mosca che elogiavano il rapporto qualità prezzo del ; unico consiglio, il cambio del terminale e l’acquisto di altre mosche.

Domenica mattina ero a poltrire sul divano, da solo. Non c’era niente da fare. Guardando Caccia e Pesca ho ritrovato un video come quelli che un tempo mi fecero incuriosire sul mondo della pesca con la mosca. Così cominciò a frullarmi per la testa l’idea.

“Ma si… sono solo 50 euro… perchè aspettare la riapertura della pesca alla trota? Potrei cominciare a provare in laghetto qualche volta”
Prima che me ne accorgessi ero già in cassa alla Decathlon con un kit per pescare a mosca sottobraccio e 50 euro in meno sul conto.

Arrivato a casa montai il tutto, decisi di non sostituire per il momento il terminale e che le 8 mosche presenti nel kit fossero più che sufficenti per il primo giorno. Mangiai un boccone veloce, e saltai subito in macchina. Destinazione laghetto.
Dato che non volevo certamente regalare dei soldi al solito gestore dei laghetti, optai per andare in un lago dove sono socio, anche se le catture sono più rare non era certo il mio obbiettivo catturare una trota al primo giorno. Poi diciamolo… non volevo che ci fosse troppa gente a pigliarmi per il culo.

Al laghetto trovai tre vecchietti fuori in barca, che nonostante fossero parecchio lontani riuscivo a sentire come se fossero stati seduti accanto a me.
“Oggi le trote son sul fondo… Non hanno voglia di mangiare”
Apposto pensai, manco la soddisfazione di vedere una bollata e di provare a tirarci sopra.

Appoggiai la canna allo steccato e mi misi a scegliere con cura quale mosca montare. Optai per una moschina di colore giallo, ben visibile, così l’avrei potuta controllare facilmente.
Lego, controllo che sia tutto in ordine, che non ci sia nessuno nei paraggi, che non ci siano alberi abbastanza vicini da arpionare, e… via di sbracciate.

All’inizio temo di esser sembrato più un povero imbecille che cercava di frustare l’aria per 5 minuti buoni, dando fondo a tutte le mie energie. Poi mi sono fermato. A voler essere sincero, la mosca si è fermata, su un ramo dietro di me per poi cadere in acqua a un paio di metri da me.
Rimasi per qualche secondo a guardarla scendere pensando che forse avrei avuto bisogno di più mosche.

LEGGI LA SECONDA PARTE

Exit mobile version