Il blog della pesca

Spinning vs Casting

Luca Quintavalla mentre pesca a Casting

Ma è meglio utilizzare canne da spinning o da casting?

Penso che questa sia la domanda che, almeno una volta nella vita, tutti i pescatori con esche artificiali si siano fatti.
Su internet e sui forum si sprecano le discussioni sull’argomento e solitamente tutte finiscono con risposte vaghe sul fatto che le due tecniche non siano in contrapposizione, ma due facce della stessa medaglia. Con questo articolo vogliamo cercare di fare chiarezza sull’argomento, in modo da poter aiutare chiunque si stia avvicinando alla pesca con esche artificiali e guarda ai pescatori come alieni con strumenti di altri mondi.

Innanzitutto va detto che questo dilemma sembra essere una questione puramente italiana. Nel nostro paese, a differenza degli USA per esempio, la pesca con gli artificiale è una tecnica relativamente giovane. In Italia, per tradizione e storia, i pescatori imparano a pescare con il classico mulinello a bobina fissa, per cui viene da se che l’approccio alle attrezzature da spinning è abbastanza facile per gli angler del bel paese. Cosa che invece non sembra essere così immediata volendo usare i mulinelli a bobina rotante.

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Negli ultimi periodi, raccogliendo informazioni sull’argomento, ho potuto notare che l’italiano medio non sembra essere molto aperto alle novità; ed è mediamente portato a pensare che ci sia una sorta di complotto per spingere i pescatori a spendere centinaia di euro in attrezzature inutilmente costose. Frasi come:

Quello che mi blocca sull’acquisto è che non so quanto sfrutterei una canna da casting visto che con quelle da spinning ci faccio già praticamente tutto…

oppure

Perchè per il bass si dice che sia meglio il casting? Secondo me è solo una questione di mercato o di moda!

Sono all’ordine del giorno sui forum italiani.

Io invece credo che si debba cercare di essere aperti a certe novità (che poi tanto novità non sono). Basterebbe farsi due domande sul fatto che i migliori bassmen mondiali utilizzano (anche) attrezzature da casting e riescono ad avere certi risultati…

Le attrezzature da casting e da spinning a confronto

Cominciamo la nostra panoramica dando uno sguardo alle attrezzature che sono ovviamente alla base delle differenze tra le due tecniche:

La differenza maggiore sussiste ovviamente nell’utilizzo di due tipologie di mulinello ben diverse fra loro; infatti nello spinning utilizzeremo i classici mulinelli a bobina fissa, mentre nel casting avremo a che fare con i tanto temuti mulinelli a bobina rotante.
Come abbiamo detto, noi italiani siamo abituati ai mulinelli a bobina fissa, e per questo motivo li riteniamo più facili e immediati da utilizzare. Soffermandoci però sulle meccaniche di funzionamento dei mulinelli a bobina rotante, noteremmo subito la maggiore naturalezza con cui viene avvolto e rilasciato il filo. Se mettessimo le due tipologie di canne in mano a una persona che non ha mai pescato in vita sua, probabilmente, spinto dalla naturalezza con cui riesce a controllare l’azione di pesca, sarà più propenso a preferire l’attrezzatura da casting.

I mulinelli a bobina rotante, permettono infatti di recuperare il filo senza produrre torsioni innaturali, riuscendo quindi a preservare i fili dall’usura. Grazie a questa loro caratteristica, i mulinelli da casting ci consentono l’utilizzo di fili con diametri maggiori, riuscendo a lanciare a lunghe distanze anche esche relativamente leggere. Cosa difficile o comunque sconsigliabile (per via dell’usura dei fili) con un mulinello da spinning.

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La differenza nelle meccaniche dei mulinelli è anche alla base della scelta delle canne: Infatti la differenza non si limita alla semplice posizione degli anelli (rovesciata con gli anelli sopra al fusto per il casting), ma bensì nell’azione che le canne devono avere per poter supportare la meccanica del mulinello utilizzato.
Come abbiamo detto, un mulinello a bobina fissa è sicuramente più soggetto ad atriti del filo nelle fasi di fuoriuscita, per questo motivo sono da preferirsi canne da pesca in grado di aiutarci, con la loro azione e flessibilità, a proittare letteralmente la nostra esca. Invece con le canne da casting questo fattore è poco rilevante. Infatti andremo ad utilizzare esche realtivamente più pesanti. Basterà proiettare in maniera meno secca, lasciando che il mulinello da casting faccia il resto; senza la classica frustata tipica della pesca a spinning.
La vera difficoltà dei mulinelli a bobina rotante emerge invece nella fase post lancio, quando la nostra esca si sta dirigendo verso l’acqua. Attraverso la pressione del pollice, dovremo essere noi a gestire la fuoriuscita del filo in ogni momento, per poi fermarla completamente prima dell’ingresso in acqua. Saranno poi l’esperienza e la corretta regolazione dei freni del nostro mulinello a guidarci durante questa fase del lancio.

Spinning e Casting, due tecniche complementari

Come abbiamo già detto, e come probabilmente vi avranno ripetuto già decine di volte, queste due tecniche non si escludono a vicenda, ma sono complementari. Esistono infatti situazioni in cui vorremo poter “frustare” le nostre esche in acqua e altre in cui non sarà necessario, anzi magari ci servirà una posa meno chiassosa e più accurata. Per questo potremmo aver bisogno di una o dell’altra tecnica a seconda delle situazioni.

Ma quali sono queste situazioni?

Per prima cosa bisogna fare una distinzione sulla tipologia di predatore che vogliamo insidiare: Black bass, lucci, siluri, perca e chi più ne ha più ne metta. Dobbiamo quindi sapere che la canna all around o tuttofare è un’utopia!
Ogni predatore infatti ha un suo particolare comportamento e quindi lo dovremmo insidiare con tipologie di esche differenti ma soprattutto in spot differenti. Dovremo essere noi a piegarci alle tendenze del pesce che vogliamo insidiare in quel preciso momento.

Come regola di massima potremmo quindi dire che l’attrezzatura da spinning va meglio quando vogliamo utilizzare esce piccole e leggere, le così dette finesse. Quando invece vogliamo passare ai grossi calibri (che non vuol dire necessariamente la swimbait da 50gr), e quindi a fili ben più spessi e resistenti, il casting ci viene sicuramente in aiuto; anche grazie alla maggiore potenza nel recupero. Come abbiamo detto gestire esche molto leggere con un’attrezzatura da casting è difficile (ammeno di usare particolare attrezzature apposite), perchè sarà il peso della nostra esca a comandare la fuoriuscita del filo e non la nostra forza.

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Giustamente qualcuno potrebbe essere portato a pensare che se con l’una o con l’altra tecnica riesce a lanciare bene tutte le esche allora perchè dovrebbe sforzarsi e dissanguarsi economicamente per utilizzarle entrambe? Potrebbe limitarsi ad avere canne più specifiche per le diverse esche ma sempre utilizzando la stessa tecnica.

La risposta più semplice e migliore che posso darvi è che nessuno vi obbliga a pescare in una certa maniera. Se ad esempio vi trovate comodi a flippare un pesante jig all’interno di una cover con una canna da spinning non è obbligatorio che voi passiate a farlo a casting solo perchè qualcuno vi dice che va fatto. Potete tranquillamente continuare a pescare come più vi aggrada. Tuttavia vi inviterei a riflettere se magari il vostro non sia più un capriccio dettato dalla pigrizia che da una reale comodità. Io personalmente, rifacendomi all’esempio del flipping in cover del grosso jig, non sarei molto comodo a cambiare il filo in bobina ogni due settimane perchè si è letteralmente macinato.

Fonti:

PescaOk
Forum BassClan

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