Ferrara, i pescatori incontrano la provincia

saveourfish

Vi ricorderete certamente di tutto il polverone mediatico sollevato dalla delibera della provincia di Ferrara per l’eradicazione del siluro. Vi ricorderete certamente anche della nostra petizione che è stata appoggiata da nomi illustri della pesca sportiva italiana, ma che ha anche ricevuto moltissime critiche, soprattutto da chi non l’ha compresa o addirittura non l’ha letta!

Lo scorso 19 Gennaio un gruppo di pescatori che si erano interessati alla questione hanno avuto modo di incontrarsi con la provincia e con gli altri attori di tutta questa faccenda. Alla riunione hanno preso parte rappresentanti del CFI, i ragazzi dei pirati del Po, dirigenti regionali Fipsas e Arci, Enrico Ghedini, Alessandro Pagliarini, il rappresentante dei pescatori di mestiere di Ferrara, il comandante Castagnoli, Castaldelli dell’Università di Ferrara, il Dottor Lovo e il Movimento Save Our Fish Save Our Nature.

Proprio il movimento Save Our Fish Save Our Nature in queste ore ha rilasciato dalla sua pagina Facebook un comunicato ufficiale per riassumere la riunione e che noi vi riportiamo qui di seguito:

Facciamo chiarezza in merito all’incontro nella sede della provincia di Ferrara del 19-01-2015.

In poche righe riassumiamo un’incontro durato 4 ore circa e con immenso piacere confermiamo una presenza numerosa di diversi esponenti dei gruppi organizzati.
Oltre a noi con Andrea Maestri erano presenti rappresentanti di CFI, i ragazzi dei pirati del Po, dirigenti regionali Fipsas e Arci, Enrico Ghedini, Alessandro Pagliarini, il rappresentante dei pescatori di mestiere di Ferrara, il comandante Castagnoli, Castaldelli dell’Università di Ferrara e il Dottor Lovo.

È stata fatta chiarezza sul programma contenimenti, sono state date spiegazioni sui siti monitorati (dei 26 solo 11 risultano non idonei al programma), dei censimenti fatti al 09/01/2015 sono stati censiti 214 siluri per un peso complessivo di 33 quintali (media di 20 siluri per 3 quintali di peso) in 44 giorni effettivi di pesca cioè 82 kg di pesce siluro al giorno per sito di contenimento. Dai dati i siti più pescosi e produttivi sono stati il circondariale valle lepri, canale fosse e canale mezzano. In questi contenimenti sono stati censiti anche carpe, Amur, temoli russi, lucioperca e breme, perció nessun autoctono.

I dati dei censimenti

Da questi dati si evince (anche l’amministrazione stessa non sembrava molto convinta) che questi contenimenti sono stati inutili perché il pesce da contenere è ormai ridotto al lumicino.

Cominciamo a fare proposte ad ARCI e FIPSAS appoggiati dal comandante Castagnoli, tra cui quella di eradicare i siluri e stoccarli in Po (luogo dove il siluro è ineradicabile) ma vengo bloccato perché la legge non consente il rilascio del pesce siluro in acque libere, allora si pensa di stoccare il siluro in cave in disuso per poi farle gestire a gente competente e questa strada a detta del Dottor Lovo è una strada percorribile visto che nell’ultimo caso si tratterebbe di acque chiuse.

Danni dei tramagli al pescato

Riguardo ai danni causati dei tramagli l’amministrazione è il rappresentante dei mestieranti sostengono che sono in forma molto ridotta per via delle basse temperature (contano pochissimi decessi per danni da tramaglio) e in tal senso la comunità europea dice che il contenimento deve essere fatto nel modo meno invasivo e dannoso e in tal senso non vi è volontà di interrompere il programma dei contenimenti.

Inquinamento e gestione idrica

Riguardo a questo problema si alza un polverone, perché entrano in gioco responsabilità oggettive della provincia alle quali la stessa sembra non dar peso.
Arpa, Università, consorzio di bonifica,associazioni con le loro richieste, paura di allagamenti, ecc e trovare una soluzione sulle secche di alcuni canali o lasciarne altri con il corso minimo di acqua per garantire la vita ittica è un problema grosso al momento.

Bracconaggio

Argomento che entra prepotentemente in gioco e il dibattito con il comandante Castagnoli si accende e spiega in maniera dettagliata e concreta quali sono i problemi e le soluzioni per questo problema e tutti in maniera unitaria si dicono favorevoli a qualsiasi iniziativa, sapendo che ci sono già documenti sul tavolo della regione pronti per essere mandati al ministero per poter chiedere l’inasprimento delle pene pecuniarie e inserendo il bracconaggio (pesca di frodo) reato penale con sequestro immediato di tutti i mezzi e le attrezzature usate.

Considerazioni

Siamo tutti a conoscenza dei grossi buchi amministrativi e legislativi del nostro paese e tutto parte dallo stato centrale, il continuo rincorrere il risparmio con il deferimento delle provincie e il continuo taglio economico non aiuta la soluzione di questi problemi.
Ci siamo dati appuntamento fra 2 mesi alla fine del programma di censimento dei siluro nella speranza nella speranza che la provincia esista ancora, ma porgiamo nel dottor Lovo persona squisita e molto disponibile le nostre speranze (molto sensibile alla nostra causa) perció esistono grossi margini di trattativa e collaborazione.

Chiacchierata con il dottor Lovo

Mi soffermo con il dottor Lovo e facciamo una chiaccherata faccia a faccia, è stato molto disponibile e mi premeva capire come gestire il controllo sul territorio di quelle poche risorse rimaste.

Ho chiesto di trovare il modo di dare a noi cittadini l’ufficialità di questo onere (cosa che sosteniamo da tempo che il primo guardiano del fiume è il pescatore),a patto di creare vere alleanze tra noi e le forze dell’ordine, cosa che in Romagna esiste già e con egregi risultati.
Il problema sono i bandi di concorso per creare guardie ittiche volontarie a cui chiunque potrebbe partecipare, ma al momento non ci sono fondi spendibile per creare la formazione di tali guardie e in tal proposito si è speso personalmente dicendo che farà di tutto di stanziare questi fondi e informarci sula bando di formazione delle guardie volontarie ittiche e ecologiche.

Ci siamo confrontati anche ARCI e FIPSAS e anche loro sono stati disponibile e abbiamo lasciato i nostri contatti per il recupero di pesci in difficoltà.

Conclusioni

C’è tanto da fare, ma ce la faremo.

Stiamo entrando in punta di piedi nel sistema e tutte le parti hanno capito che siamo al punto di non ritorno dove o ci uniamo o singolarmente saremo annientanti.
Le idee ci sono e sono interessanti e anche i mezzi a disposizione sono validi.

Continuiamo andando avanti e cercando di intavolare sempre più spesso questi tavoli di confronto al fine di confrontarci e trovare una soluzione ai problemi.

Una riunione che è partita dal progetto, evidenziando anche la scarsità di risultati ottenuti e che ha poi toccato diversi punti salienti che sono all’ordine del giorno quando si pensa alle problematiche delle nostre acque. Sicuramente un incontro davvero importante e che potrebbe essere la base per una vera e propria collaborazione tra istituzioni e pescatori sportivi. Soprattutto per coloro che non si rispecchiano nelle associazioni di settore classiche. E di questo non possiamo che esserne felici.

One Response

  1. Riccardo 7 Febbraio 2015

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