La Fipsas da una prima risposta sulla carpa

carpa

Sul Portale Fipsas è apparso un comunicato breve ma deciso in cui la federazione fa sapere la sua posizione in merito alla questione che ha tenuto banco mei mesi scorsi sull’introduzione della Carpa nella lista degli alloctoni in Emilia Romagna.

Nessuno tocchi la carpa!

Con queste parole la Fipsas inizia il suo comunicato, un’affermazione breve e che fa capire subito che la federazione non intende stare a guardare mentre una stupida legge regionale inserisce la carpa in una ancor più stupida lista di pesci per i quali è vietato il Catch & Release.

È bene ricordare che la causa di tutto è stata la diffusione della bozza del regolamento di attuazione alla Legge regionale dell’Emilia Romagna che regolamenta l’esercizio della pesca in acque interne, revisionata dalla Commissione Tecnica Regionale che di fatto, se approvato, sposterebbe la carpa tra le specie alloctone. Si tratta quindi solo di un bozza e non di un vero e prorpio regolamento approvato e pertanto, non è operativo e non ha alcun valore.

Anche se già il solo fatto che si sia pensato di stilare una bozza del genere dovrebbe far riflettere su chi prepara simili regolamenti, la Fipsas invita a mantenere la calma e si prepara chiedendo la consulenza di un esperto ittiologo, il Prof. Dott. Carlo Romanò che spiega:

La Carpa (Cyprinus Carpio) in Italia può essere classificata come “specie alloctona introdotta in tempi storici antichi”

Infatti secondo il Prof. Romanò nella famosa pubblicazione europea secondo cui i vari stati dovrebbero preparare un piano per il contenimento delle specie alloctone invasive esistono alcune eccezioni, e una di queste riguarderebbe proprio le speci alloctone introdotte in tempi storici antichi.

Infatti secondo il professore la Carpa soddisferebbe le due grandi regole che creano l’eccezione:

  1. Il recupero degli ecosistemi originali non è più possibile (verreb da chiedersi come ritengono che sia possibile recuperare ecosistemi “invasi” da altre specie alloctone, penso ad esempio al fiume Po e ai suoi siluri ndr.)
  2. La conservazione di questa specie non entra in conflitto con l’obbiettivo primario di conservazione della diversità biologica originaria

Si aggiunca che la carpa è inserita nella direttiva quadro sulle acque Water Framework Directive 2000/60/CE, come indice italiano di riferimento sia per le acque lacustri che per le acque correnti. Questa direttiva infatti utilizza la popolazione ittica come indice di riferimento dello stato ecologico delle acque.

Insomma chi ha stilato quella bozza di regolamento in Emilia Romagna ha dimostrato di essere parecchio ignorante in merito alla stessa pubblicazione CE che è stata impugnata come la motivazione per cui la carpa doveva essere messa come alloctona.

Fonte:

Portale Fipsas

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