Ogni giorno sul lago di Varese vengono buttati 50 kg di pesce

lago di varese al tramonto

Abbiamo già parlato del Lago di Varese, il weekend scorso eravamo proprio sulle sue sponde con il Bass Clan Milano per il Campionato Italiano Società da Natate motore elettrico.

Durante la prova il lago ha regalato una buona quantità di pesce, però quello che molti non sanno è che ogni giorno circa 50 chilogrammi di pesce pescato nel lago di Varese vengono bruciati. Pesci gatto, scardole, carassi e soprattutto tanti gamberi dalla Louisiana non sono degni di essere commercializzati e di finire sulle tavole, così vanno smaltiti.

Pescatori come Giancarlo Zanetti di Gavirate sono gli ultimi a gettare le reti: ogni giorno in mezzo a qualche tinca e a sporadiche alborelle, non più del 6-7%, trovano grandi quantità di specie non autoctone, proliferate nel bacino per le più svariate ragioni.

Secondo la discutibile politica adottata dalla Società cooperativa che gestisce la pesca sul Lago di Varese ributtarli in acqua è impossibile:

La loro eliminazione è necessaria. Vivono sul fondo, in mezzo al fango, non hanno un buon sapore. Sono pesci poveri, valgono 50 centesimi al chilo. Hanno scarsa resa perché pieni di lische: per pulirne una decina ci si può impiegare un’intera mattinata

Per cui vengono smaltiti.

Secondo l’Azienda sanitaria locale però questi pesci sarebbero commestibile, e ci sarebbe anche una certa richiesta del mercato. Molti dirigenti di comune e della provincia hanno cercato, senza successo, di far passare diverse proposte per permettere la commercializzazione dei pesci alloctoni. Le ragioni del fallimento sono presto scritte: manca personale che se ne occupi, a cominciare dai pescatori inoltre non ci sono addetti disposti a sviluppare questo tipo di commercio.

Viene da chiedersi se ha ancora senso lasciare il Lago di Varese in mano a una cooperativa di quattro pescatori di professione che non hanno interesse solo nel guadagno economico. Non sarebbe meglio che la pesca professionale su questo bacino venga abolita una volta per tutte per tentare di sviluppare altri settori come la pesca sportiva, il canottaggio ecc… Del resto questa strada è stata già percorsa da altre province e con ottimi risultati.

Resta il fatto che è fuori da ogni logica eliminare questi pesci alloctoni dopo la cattura.

Fonte:La provincia di Varese

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